Ho sempre considerato l'abito come un fatto culturale, un prodotto creativo della società,
un modello sociale.
E' da questa convinzione che nasce la collezione "nomadismo culturale" che interpreta un mondo
in movimento in cui il concetto di spazio si amplia e i confini territoriali si allargano.
Gli abiti, attraverso la sovrapposizione costante di colori e tessuti, esprimono quindi il senso
della contaminzione tra civilità. E' un'idea che richiama alla mente la popolazione Tuareg del deserto, metafora di uno spirito libero pur con tratti di identità forti e distintivi.
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